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Un bonsai è un albero che viene tenuto in vaso. "Bon" significa vaso e "sai" albero. Lavorare con i bonsai richiede affinità artistica, molta empatia e conoscenze tecniche di base, che si assumono seguendo e frequentando corsi con un bonsaista esperto.
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Il bonsai è un'arte viva che cambia e muta nel tempo. Un albero sopravvive a molte generazioni, racconta tante storie che possono essere riconosciute osservando l'albero attraverso i segni del tempo e le avversità climatiche (come tempeste, fulmini e valanghe, rami rotti, parti secche, radici esposte ecc.) le sfide che l'albero affronterà durante il corso della sua vita. L'arte del bonsai si basa su alcuni concetti fondamentali come l'equilibrio tra uomo e natura, riflettendo il principio di "Yin" e "Yang" in ogni suo aspetto.
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Lo scopo dell'arte bonsai è quello di simulare la natura e creare un'impressione naturale dell'albero in miniatura dando ad ogni bonsai lo stile appropriato. È fondamentale non stravolgere il portamento naturale della pianta stessa e le sue linee, perché apparirebbe artificiale e si noterebbe la mano dell'uomo. Dunque, ci sono molti stili che possiamo interpretare, tra i principali abbiamo: eretto formale (Chokkan), eretto informale (Moyogi), scopa rovesciata (Hokidachi), stile inclinato (Shakan), battuto dal vento (Fukinagashi), radici esposte (Neagari), su roccia (Ishitsuki), tronchi multipli (Kabudachi o Sokan), la zattera (Ikada), bosco (Yose-ue), la (semi) cascata ((Han-) Kengai) e stile literati (Bunjingi).
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Ogni bonsai è unico e indipendentemente dal fatto che abbia un valore inferiore o superiore, non ci sarà mai una copia identica di esso. A differenza di altre arti, l'opera non si potrà mai definire completata, perché continuerà a cambiare nel tempo.